Tra le attività che una persona potrebbe affrontare nel corso della sua vita, c’è sicuramente quella di riscuotere un assegno in banca. Ma come funziona? E in che modo è possibile ottenere il denaro che ci spetta?
Incassare un assegno non è affatto complicato. Tuttavia, chi non l’hai mai fatto potrebbe avere più di qualche dubbio a riguardo e trovarsi in difficoltà quando si presente presso l’istituto finanziario. Ecco perché abbiamo deciso di mostrarti alcune casistiche in cui potresti trovarti nel momento in cui hai bisogno di riscuotere un assegno. Continua a leggere le prossime righe per scoprirlo.
Sommario
- Come incassare un assegno nella propria banca?
- Entro quanto si può incassare un assegno?
- Assegno bancario non coperto: che significa?
- Assegni postdatati: è possibile incassarli?
- Assegno circolare: meglio di quello tradizionale?
- Conclusioni
Come incassare un assegno nella propria banca?
Prima di approfondire le varie fattispecie che ti consentiranno di incassare un assegno, è importante sottolineare che c’è bisogno di una serie di elementi affinché questa attività vada a buon fine. In particolare, quando ci si presenta in banca, è necessario essere in possesso materiale dell’assegno e aver proceduto alla verifica della validità del firmatario.
Successivamente, è fondamentale che l’assegno sia caratterizzato da una firma sul retro e che venga effettuata la cancellazione dell’assegno stesso una volta riscosso. Ovviamente, sarà necessario presentare un documento di identità per procedere alla verifica di riconoscimento prima di poter porre in essere l’operazione.
Detto questo, nel caso in cui tu fossi in possesso di un assegno e potessi incassarlo nella tua banca, ci sono due alternative a tua disposizione: la prima è quella di versare l’assegno sul tuo conto corrente; la seconda è di cambiarlo con del denaro contante attraverso il pagamento di eventuali commissioni.
Nel primo caso, è importante sapere che il denaro sarà disponibile sul tuo conto corrente entro e non oltre 5 giorni lavorativi successivi all’accredito, poi sarai in grado di prelevare denaro nel caso in cui tu ne abbia bisogno. Nel caso in cui la banca su cui viene effettuato il versamento è la stessa che ha emesso l’assegno, l’operazione si concluderà immediatamente.
Come incassare un assegno nella propria banca?
Entro quanto si può incassare un assegno?Oltre alle modalità con cui avviene la riscossione di un assegno, è bene sapere che questa operazione deve essere fatta entro dei termini ben precisi. In linea generale, l’assegno va riscosso entro 8 giorni dalla data di emissione nel caso in cui fosse su “piazza”. Quindi, se un assegno viene emesso a Roma e riscosso nella Capitale, avrai 8 giorni di tempo per portare a termine l’operazione.
Nel caso in cui si trattasse di un assegno “fuori piazza”, strumento in cui città di emissione e di riscossione non coincidono, il termine previsto per l’operazione è di 15 giorni dalla data di emissione.
Tuttavia, la riscossione di un assegno può avvenire anche in uno Stato e in un continente diverso. In che modo ci si comporta in questi casi? Nel momento in cui l’assegno viene emesso in uno stato diverso, l’individuo ha 20 giorni di tempo per poter procedere alla sua riscossione. Qualora avvenisse in un continente diverso, il tempo si prolunga e arriva fino a 60 giorni.
Assegno bancario non coperto: che significa?
Adesso che hai capito le tempistiche e come materialmente riscuotere il tuo assegno, è importante comprendere anche che significa quando si tratta di assegno bancario scoperto. Questa situazione è da ricondurre a fattispecie in cui l’assegno non può essere pagato per assenza di liquidità nel conto corrente del soggetto che lo ha emesso.
La banca, quindi, procederà ad avvisare il soggetto della mancanza di fondi e gli comunicherà di effettuare un pagamento tardivo. Nel momento in cui ciò avviene, il debitore si troverà a pagare la somma indicata ma anche il 10% di penale per il pagamento tardivo. Qualora il pagamento non dovesse avvenire, il beneficiario può procedere al protesto di un assegno.
Per protesto di un assegno si intende un atto pubblico attraverso cui un pubblico ufficiale dichiara che non c’è stato il pagamento. L’atto pubblico viene iscritto nel Registro informatico dei Protesti e ha un effetto sanzionatorio: il debitore non potrà avere accesso a crediti e finanziamenti di alcun tipo.
Assegni postdatati: è possibile incassarli?
Può capitare che in alcuni casi, nonostante gli assegni bancari debbano riportare la data precisa in cui vengono emessi, spesso vengono consegnati degli assegni postdatati. Tutto ciò non desta particolari preoccupazioni perché il beneficiario può scegliere di incassare in qualsiasi momento, anche prima della data presente sull’assegno.
In questa maniera, l’assegno viene pagato nel giorno stesso in cui ci si presenta in banca chiedendo l’incasso della cifra che ti spetta. Tuttavia, sarà necessaria la cosiddetta regolarizzazione del titolo che permette di pagare al Fisco una tassa di bollo pari al 12x1000 del valore dell’assegno postdatato.
Assegno circolare: meglio di quello tradizionale?
Infine, un accenno bisogna farlo anche per l’assegno circolare, strumento emesso direttamente dalla banca e che prevede l’addebito immediato sul conto corrente del beneficiario oppure la consegna della somma di denaro in contanti.
L’assegno circolare, quindi, è già coperto al momento dell’emissione e non è possibile per il beneficiario vedersi preclusa la possibilità di ottenere questo denaro. In ogni caso, sarà necessario per il creditore presentarsi presso la banca con un documento di identità valido per poterlo incassare senza problemi.
Conclusioni
Come hai potuto vedere, incassare un assegno non è affatto un’operazione semplice, soprattutto nel caso in cui il debitore non fosse in grado di coprire la cifra presente nel documento che ha emesso. Quindi, quali sono le alternative a disposizione delle persone per poter ottenere un trasferimento di denaro più smart?
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