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Come aprire una partita IVA per stranieri

08 Ott 2021 - Categoria: Blog /
partita IVA per stranieri

In questa pagina parleremo di:

  • I requisiti per l’apertura partita IVA stranieri
  • La procedura per aprire la partita IVA
  • L’iscrizione al VIES per lavorare con l’estero
  • I finanziamenti a fondo perduto

I lavoratori stranieri in Italia sono in aumento, non soltanto quelli con un rapporto di lavoro dipendente ma anche i liberi professionisti, gli artigiani e i commercianti, Secondo i dati del Governo, tra il 2018 e il 2019 gli stranieri occupati in Italia, sia provenienti dai Paesi dell’Unione Europea che extra UE, sono cresciuti rispetto agli anni precedenti.

Se ti stai chiedendo come aprire una partita IVA in Italia con residenza all'estero, sei nel posto giusto. In questa guida puoi trovare tutti i requisiti e le indicazioni per ottenere un numero di partita IVA italiano senza avere la residenza italiana.

Apertura partita IVA per immigrati: come si fa?

Prima di tutto, un breve ripasso: sai che cos’è la partita IVA? La partita IVA è un codice univoco di 11 cifre che identifica le aziende e i lavoratori autonomi che operano in Italia, anche se non sono residenti nel nostro paese. Questo numero, insieme ai dati identificativi dell’azienda o del libero professionista, va inserito su tutte le fatture e sui documenti commerciali emessi e ricevuti nello svolgimento dell’attività.

Le persone fisiche (quindi i singoli individui e non le società) che risiedono all’estero, sia all’interno dell’Unione Europea che al di fuori, possono richiedere gratuitamente in Italia l’apertura di una partita IVA e quindi iniziare a lavorare in modo autonomo.

In genere, tra la richiesta e l’attribuzione del numero di partita IVA trascorrono pochi minuti. La domanda per aprire la partita IVA si presenta, in prima persona o tramite un commercialista, presso uno sportello dell’Agenzia delle Entrate.

Partita IVA per stranieri: i documenti

La legge prevede che è necessario aprire una partita IVA, sia per italiani che per stranieri, se si svolge un’attività economica continuativa per più di 30 giorni all’anno, o se i compensi complessivi superano i 5.000 euro annui.

Nello specifico, devono aprire una partita IVA tutti quelli che svolgono un’attività commerciale o agricola, professionale o artistica in moda abituale. Gli stranieri che non hanno la residenza in Italia né un’organizzazione stabile devono seguire due procedure diverse in base alla residenza.

Partita IVA per stranieri non residenti: la procedura

Residenti UE

Se sei uno straniero UE che vuole aprire attività in Italia, puoi aprire direttamente una partita IVA senza la necessità di nominare un rappresentante fiscale.

Se risiedi in un paese dell’Unione Europea e vuoi lavorare in Italia, puoi effettuare l’identificazione diretta ai fini IVA e richiedere l'attribuzione della partita IVA italiana.

La richiesta si fa tramite il modello ANR/3 che puoi scaricare dal sito della agenzia delle entrate e presentare, di persona o tramite raccomandata, all’Agenzia delle Entrate - Centro operativo di Pescara - via Rio Sparto, 21 - 65100 Pescara.

Residenti Extra UE

Come funziona invece per gli extracomunitari l’apertura della partita IVA? Chi risiede in un paese al di fuori dell’Unione Europea deve delegare un rappresentante fiscale, che presenta la richiesta per apertura della partita IVA allo sportello dell’Agenzia delle Entrate dove il rappresentante ha il domicilio fiscale. Per ottenere il rappresentante fiscale sono necessari i seguenti documenti:

  • Atto notarile con firma del notaio
  • Scrittura privata registrata
  • Lettera annotata in un registro apposito

Se risiedi al di fuori dell’Unione Europea, oltre alla nomina del rappresentante fiscale la procedura prevede una richiesta di apertura partita IVA in Italia compilando il modello AA9/12, dedicato alle ditte individuali e ai lavoratori autonomi.

In questo modello vanno indicate diverse informazioni, come ad esempio i dati anagrafici di chi fa la richiesta, la sede dell’attività e il codice dell’attività economica (codice ATECO) dell’attività che si svolge. I codici possono essere consultati in questa pagina.

Questo modello si può presentare direttamente all’ufficio oppure può essere spedito tramite raccomandata, allegando un documento di identità di chi fa la richiesta e una certificazione che attesta la qualità di soggetto passivo agli effetti dell’IVA posseduta nello stato di appartenenza. Lo stesso modello va utilizzato per la variazione dei dati e per cominciare una cessata attività.

Aprire una partita IVA per stranieri: l’iscrizione al VIES

Se lavori con i paesi esteri, l’ottenimento della partita IVA non basta. Sarà necessaria, sempre gratis e tramite il commercialista, l’iscrizione al VIES, VAT Information Exchange System. Si tratta di un’autorizzazione che permette di lavorare all’interno della Comunità Europea: può servirti se ad esempio tra i tuoi clienti, oltre ad aziende italiane, ci sono anche aziende estere.

L’iscrizione al VIES permette di avere un codice di partita IVA comunitario che ti consente di inviare fatture anche all’estero.

I finanziamenti per gli stranieri

Se hai deciso di lavorare in Italia, puoi fare richiesta di finanziamenti agevolati o a fondo perduto e di prestiti personali. Esistono vari modi per informarsi queste agevolazioni. Puoi chiedere maggiori informazioni al commercialista o al fiscalista che gestisce l’apertura della partita IVA, ai Centri di Assistenza Fiscale o ai patronati più vicini a casa tua.

Esistono modalità di finanziamento finalizzate e non finalizzate. Quelle finalizzate prevedono l'erogazione di una somma di denaro per un motivo specifico, ad esempio per l'acquisto di macchinari per lavorare, mentre quelle non finalizzate prevedono l’erogazione una somma di denaro in cui non si deve specificare la destinazione.

Tra le modalità di finanziamento non finalizzato, cioè per il quale non è obbligatorio indicare il motivo per cui si richiede, vi sono la cessione del quinto e la richiesta di un prestito personale. Entrambe le tipologie di finanziamento permettono di ricevere denaro da utilizzare per svariati motivi.

Ad esempio: spese per la casa, acquisti di beni o servizi, viaggi e vacanze, formazione, consolidamento del debito. In entrambi i casi, queste forme di finanziamento possono essere erogate da banche, finanziarie e mediatori creditizi autorizzati.

Per accedere a questi finanziamenti sono necessari vari documenti, ad esempio un documento di identità, e uno che attesti una forma di reddito che permetta di pagare le eventuali rate.

Esistono inoltre molti finanziamenti pubblici, anche previsti dalla Comunità Europea, con tipologie varie di destinatari e anche importi vari, dedicati a chi ha una partita IVA in Italia. Varia anche la modalità di rimborso, ed alcuni sono a fondo perduto. Sul sito della Comunità Europea puoi verificare i finanziamenti più aggiornati e scegliere quello che potrebbe fare al caso tuo.

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