Stagflazione e shrinkflation sono concetti fondamentali che ci consentono di capire le dinamiche economiche del mondo moderno. La stagflazione è quel fenomeno che si verifica quando l’economia si caratterizza da un’inflazione elevata e da una stagnazione della crescita economica e alta disoccupazione. Si tratta di una situazione critica in cui si combinano due aspetti particolarmente negativi per lo stato di salute di un Paese.
La shrinkflation, invece, si riferisce alla pratica di ridurre la quantità o le dimensioni dei prodotti mantenendo lo stesso prezzo, spesso senza che i consumatori se ne rendano conto immediatamente. Questa pratica è comune in periodi di aumento dei costi di produzione, poiché permette alle aziende di mantenere i margini di profitto senza aumentare i prezzi visibili dei prodotti. Nelle prossime righe, approfondiamo insieme i due concetti, le loro caratteristiche principali e il modo in cui sono legati tra di loro.
Cos'è la stagflazione
Come anticipato, la stagflazione è quel fenomeno che si caratterizza dalla presenza di tre fattori simultaneamente: stagnazione economica, alta disoccupazione e inflazione. Questo termine, quindi, descrive una situazione in cui i prezzi dei beni e dei servizi aumentano rapidamente a fronte di una crescita economica rallentata oppure ferma.
Le cause della stagflazione possono essere molteplici: shock dell’offerta, politiche economiche inefficaci oppure crisi internazionali.
Uno degli esempi più emblematici di questo fenomeno è la crisi petrolifera degli anni ‘70, durante cui l'embargo petrolifero imposto dai paesi membri dell'OPEC portò a un drastico aumento dei prezzi del petrolio, causando un aumento dei costi di produzione e trasporto in tutto il mondo.
Gli effetti della stagflazione incidono anche sul benessere dei consumatori. Infatti, riduce il loro potere di acquisto, aumenta il costo della vita e rende più difficile trovare una nuova occupazione.
Cos'è la shrinkflation
La shrinkflation, invece, è un fenomeno secondo cui le aziende, in maniera deliberata, riducono le dimensioni oppure la quantità dei prodotti, mantenendone il prezzo inalterato e ingannando i consumatori che non si rendono conto di questo evento. Si tratta di un termine che deriva dall’unione delle parole inglesi “shrink” (restringere) e “inflation” (inflazione) e si traduce in una strategia per contrastare l’aumento dei costi di produzione.
Le cause della shrinkflation sono, di solito, legate all’aumento dei costi delle materie prime, dei trasporti e della manodopera. Quando le aziende affrontano aumenti di questo tipo, sono portate a produrre prodotti con maggiore quantità, invece che aumentare il prezzo di vendita.
Esempi comuni di shrinkflation sono piuttosto noti. Ad esempio, le barrette di cioccolato possono passare da 100 g a 90 g, le confezioni dei cereali passano da 500 g a 450 g, mentre i rotoli di carta igienica possono avere meno fogli.
Gli effetti della shrinkflation sui consumatori e sul mercato sono significativi. Per i consumatori, questa pratica riduce il potere d'acquisto, poiché pagano la stessa somma per una quantità inferiore di prodotto.
Confronto tra stagflazione e shrinkflation
La stagflazione e la shrinkflation sono entrambi fenomeni economici che influenzano negativamente i consumatori, ma operano in modi distinti. La stagflazione è una combinazione di stagnazione economica e alta inflazione, caratterizzata da una crescita economica lenta, alta disoccupazione e un rapido aumento dei prezzi. La shrinkflation, invece, è una pratica in cui le aziende riducono le dimensioni o la quantità dei prodotti mantenendo invariato il prezzo, spesso senza che i consumatori se ne accorgono immediatamente.
Le differenze principali tra questi due fenomeni si traducono nelle cause e nei loro meccanismi. Come detto, la stagflazione è spesso determinata da aumenti improvvisi delle materie prime e di politiche economiche inefficaci; la shrinkflation, invece, è una strategia adottata dalle imprese per poter vendere allo stesso presso un prodotto dalla minore quantità.
In ogni caso, è bene sottolineare che entrambi i fenomeni incidono sui prezzi e sul potere di acquisto dei consumatori, anche se in modi differenti. La stagflazione, infatti, comporta un aumento generalizzato dei prezzi, riducendo il potere di acquisto perché i salari non tengono il passo dell’inflazione; la shrinkflation erode il potere di acquisto dei consumatori con l’inganno, perché si paga lo stesso prezzo per una quantità inferiore di prodotto.
Gli impatti economici a breve e lungo termine di questi fenomeni sono significativi. A breve termine, la stagflazione può portare a un aumento della disoccupazione e a una diminuzione della spesa dei consumatori, aggravando ulteriormente la stagnazione economica. La shrinkflation può inizialmente passare inosservata, ma a lungo termine può erodere la fiducia dei consumatori nei confronti dei brand e aumentare la percezione di essere ingannati.
Conclusione
Comprendere i due concetti, stagflazione e shrinkflation, è fondamentale per comprendere appieno le dinamiche economiche moderne.
La stagflazione, con la sua combinazione di inflazione elevata e stagnazione economica, rappresenta una delle situazioni più difficili da gestire per i governi e le istituzioni finanziarie. Questo fenomeno può ridurre drasticamente il potere d'acquisto e aumentare il costo della vita, creando un ambiente economico instabile. La shrinkflation, sebbene meno evidente, ha un impatto altrettanto significativo sui consumatori, che pagano lo stesso prezzo per quantità ridotte di prodotto, riducendo il valore del denaro.
Entrambi i fenomeni richiedono una maggiore attenzione da parte del consumatore per adottare delle strategie finanziarie efficaci e tutelare il loro potere di acquisto. Ecco perché essere informati su queste dinamiche economiche consente di adottare delle misure preventei per mitigare i rischi e le conseguenze negative.
